Convegno Nazionale Vocazioni

online, 3-5 gennaio 2021

Cari amici e care amiche,
sono aperte le iscrizioni per il prossimo Convegno Nazionale Vocazioni che a causa della pandemia si terrà online sul tema: «La santificazione è un cammino comunitario da fare a due a due» (GE 141).
Vi aspettiamo numerosi!

Ufficio Nazionale per la pastorale delle vocazioni

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'Orecchio' 

L’espressione a occhi chiusi significa con molta sicurezza: è quando conosci il corridoio di casa così bene da non accendere la luce per camminarci di notte. Poi… un rumore di passi: all'improvviso un altro inquilino sbuca da una porta! L’hai sentito arrivare e devii.

Ecco la variabile imprevedibile: l’altro. Che non rispetta la strada che ti sei prefigurato e la attraversa, un fuoriprogramma che costringe a una deviazione, a un’irritante perdita di tempo, a una distrazione… magari a un cambio di prospettiva, a uno sguardo nuovo? Forse alla scoperta che la vocazione non è un’autostrada tutta dritta e già costruita, ma un sentiero curvilineo creato poco a poco, non malgrado gli altri ma grazie agli altri, in mezzo ai quali si dipana?

Quando da musicista chiudo gli occhi, non lo faccio per esser cieco agli altri membri dell’orchestra e suonare dritto per la mia strada, ma per prestare meglio orecchio ai miei compagni, per cogliere il momento di deviare, di avventurarmi in una curva nuova.


Continua qui:
'Dammi un cuore che ascolta'
'Una vita buona nella precarietà'

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Per approfondire:

Locke: una tempesta al telefono

Steven Knight – 2013

In un’intervista, l’attore Tom Hardy ha spiegato di aver interpretato il suo personaggio, Locke, pensando a un capitano che affronta una tempesta.

Locke viaggia in auto verso l’ospedale in cui sta per partorire una donna che non è sua moglie. Tutti i dialoghi sono al telefono: come il protagonista, degli altri personaggi sentiamo solo le voci. Locke non è un donnaiolo, anzi, è un lavoratore serissimo, un capocantiere, un padre esemplare, e tutta la sua vita è tesa a dimostrare che le brave persone esistono. Qualcosa però è andato storto, e il suo solido mondo è a un bivio. Lui ha deciso: andrà a fare la cosa giusta, ad assumersi le sue responsabilità.

E continua a guidare.

Durante il suo viaggio succedono molte cose, ma come un capitano lui rimane in piedi sulla prua della nave e accetta che gli piovano addosso. Una sola cosa gli manca. Non l’infallibilità: quella non è richiesta a nessuno.

È solo. O meglio: crede di esserlo. È convinto di dover guidare da solo attraverso quella notte di crisi tenendo tutto sotto controllo: non vede nessuna mano amica tesa verso di lui. E se avesse saputo che invece c’è? E se avesse sciolto la presa spasmodica sulla direzione della propria vita e avesse lasciato guidare un Altro?

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David Černý e la testa di Kafka

A Praga, poco distante dall’edificio in cui Franz Kafka lavorava, un’enorme testa composta da 42 strati rotanti di acciaio non smette di trasformarsi. Si tratta dell’opera di David Černý, il quale ha voluto omaggiare il celeberrimo autore con un ritratto in costante metamorfosi.

La frustrazione, l’angoscia e il senso di alienazione tipici della narrativa di Kafka sembra avessero molto a che vedere con il sentimento negativo nutrito verso un lavoro, quello alle Assicurazioni Generali, totalmente estraneo alle sue inclinazioni. Kafka era finito lì perché ciò incontrava i desideri di suo padre, autoritario e molto severo.

Cosa succede quando non riusciamo a inseguire le nostre passioni? Non si tratta di una svenevolezza da poco: si rischia di rimanere infelici per tutta la vita. Cosa succede quando le persone che ci crescono – e non solo loro – hanno così tanta influenza sulla nostra vita da storcere il sentiero verso la realizzazione di un sogno?

La risposta di Kafka è questa: ha fatto dall’assurdità del mondo degli uffici e della burocrazia uno dei pilastri dei suoi romanzi. Così come lo avrebbe poi ritratto Černý, Kafka rimase in movimento, non si arenò, e rese la sua deviazione forzata una strada nuova per esplorare da un altro punto di vista la sua vera vocazione. E guarda un po’: quei temi di cui si ritrovò a scrivere sono il tratto distintivo di uno degli autori fondamentali del XX secolo.

Dio Padre ha i suoi metodi… e molta più immaginazione di noi. Chissà cosa ha preparato dietro la prossima curva? Ogni deviazione, anche la più odiosa, ha in Lui lo straordinario potenziale di una strada maestra.

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La lunga notte dell’Innominato

Quando il prossimo ti costringe a distogliere l’attenzione dal tuo obiettivo, con una certa probabilità il tuo primo pensiero non è… celeste. Soprattutto nel caso in cui il prossimo non domandi solo una deviazione di qualche ora, ma ti costringa a fare con lui un miglio (Mt 5, 41), ad andare in direzione opposta senza poter tornare indietro, ad abbandonare la meta che eri convinto/a fosse la più giusta per te.

È un momento di buio grande: l’obiettivo precedente faceva da faro, e ora è venuto a mancare. Il punto di riferimento è perso. Può capitare a tutti, a una ragazza di fronte al no che non si aspettava, a un giovane di fronte a una scelta di lavoro obbligata, anche a san Paolo, che la cecità di quel momento la sperimentò fisicamente (At 22, 6-11).

Persino fra i libri che abbiamo abbandonato dopo la scuola c’è qualcuno che, ignaro delle analisi del testo che gli studenti hanno dovuto dedicargli, può capire molto bene come ci si sente in quelle ore buie: l’Innominato. Lui, che mai una volta aveva barcollato sulla strada verso il potere, ascoltando le preghiere di Lucia prigioniera prova qualcosa di inaspettato. Va in crisi, mette in dubbio la sua intera storia, pensa di aver smarrito la propria identità.

Finché arriva il mattino, e con esso eventi che cambieranno la sua vita e pensieri nuovi che sembreranno una folata d’aria fresca in una stanza chiusa da tempo. Ecco di cosa si accorge l’Innominato: stavo prendendo una cantonata, non era quello il meglio in cui potevo sperare per me stesso. Intravedo una nuova direzione, ed è cento volte migliore. Meno male che quella Lucia mi ha messo in crisi.

Spoiler: l’Innominato alla fine si converte.

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Ufficio Nazionale per la pastorale delle vocazioni 

Conferenza Episcopale Italiana

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