Il Silmarillion si può dire che faccia da prologo al Signore degli Anelli: non tratta solo degli avvenimenti precedenti alla storia della Compagnia dell’Anello, ma sale addirittura su, fino alla genesi del mondo di fantasia, chiamato Arda, in cui si colloca la vicenda.
Tolkien, da credente quale era, chissà quanto consapevolmente immaginò per Arda una genesi simile a quella biblica e la descrisse, in chiave metaforica, come una sinfonia. A comporla è Ilùvatar, l’Unico, che la propone prima ai suoi Ainur – che probabilmente potremmo far corrispondere agli angeli – e poi ai suoi Figli – quanto a loro, è facile capire chi simboleggiano. Tale sinfonia si rivela essere un grande disegno concepito da Ilùvatar che per il momento nessuno può comprendere per intero, ma che nell’ultimo giorno, invece…
Esisteva Eru, l’Unico, che in Arda è chiamato Ilùvatar; ed egli creò per primo gli Ainur, Coloro che sono santi, progenie del proprio pensiero, ed essi erano con lui prima che ogni altra cosa fosse creata. Ed egli parlò loro, proponendo loro temi musicali; ed essi cantarono al suo cospetto, ed egli ne fu lieto. Ma a lungo cantarono ognuno da solo, o solamente pochi assieme, mentre gli altri ascoltavano; ciascuno di loro penetrava infatti soltanto quella parte della mente di Ilùvatar da cui proveniva e nella comprensione dei propri fratelli essi crescevano solo lentamente. Tuttavia, semplicemente ascoltando pervenivano a una comprensione più profonda, e accrescevano l’unisono e l’armonia fra loro.
[…]
Allora le voci degli Ainur, come con arpe e liuti, e flauti e trombe, e viole e organi, come con innumerevoli cori che cantassero con parole, iniziarono a modellare il tema di Ilùvatar in una grande musica; e si levò un suono di melodie infinitamente avvicendantisi che s’intrecciavano in armonia, le quali trascendevano l’udibile in profondità e in altezza, e i luoghi dove dimorava Ilùvatar ne furono riempiti fino a traboccarne, e la musica e l’eco della musica si diffondevano nel Vuoto, ed esso non fu vacuo. Mai più gli Ainur hanno fatto una musica simile a questa musica, benché sia stato detto che una ancora più grande sarà fatta al cospetto di Ilùvatar dai cori degli Ainur e dei Figli di Ilùvatar dopo la fine dei giorni. Allora i temi di Ilùvatar saranno eseguiti alla perfezione, assumendo Essere nel momento stesso in cui saranno emessi, poiché in quel momento tutti comprenderanno appieno qual è il disegno che attiene alla propria singola parte, e ciascuno conoscerà la misura della comprensione di ognuno, e Ilùvatar conferirà ai loro pensieri il fuoco segreto, essendo egli molto compiaciuto.
[J.R.R. Tolkien, Il Silmarillion, Bompiani, pp. 47-48]