UFFICIO NAZIONALE PER LA PASTORALE DELLE VOCAZIONI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Il mantello dei santi sconosciuti

Attualizzazione e interiorità di Giona La lotta del cuore è la scala per il cielo.  GIONA: Vivi il sogno di Dio! Ho sempre creduto che per averTi in me, o Dio, fosse necessario spegnere tutti gli altri sentimenti, lasciando fuori dalla porta del  mio cuore ogni altro volto, ogni altra storia, ogni altra emozione. Mi […]
15 Giugno 2018

Attualizzazione e interiorità di Giona

La lotta del cuore è la scala per il cielo.  GIONA: Vivi il sogno di Dio!

  1. Ho sempre creduto che per averTi in me, o Dio, fosse necessario spegnere tutti gli altri sentimenti, lasciando fuori dalla porta del  mio cuore ogni altro volto, ogni altra storia, ogni altra emozione. Mi  ero così convinto che Tu  fossi  così pretenzioso, esigente che  ogni tanto, Te lo confesso, sbirciavo al di qua dei  miei desideri, per  trovarvi qualche altro cielo, magari più  spazioso e più  disponibile a contenere tutto ciò che mi stava a cuore. Ansimavo. Ma una volta davanti a Te deponevo il peso di quei ragionamenti. E diventavo uno con Te.

 

Scoprirsi amati è andare incontro al mondo. GIONA: Esci dalle tue sicurezze, il mondo ti aspetta!

  1. Continuai a prestare fedeltà a quegli insegnamenti, seppur li sentivo pesanti, come macigni sul mio respiro, come prigioni nel mio andare. In me qualcosa restava come appeso ad un  bisogno  di  pienezza  che ancora  non avevo.  Poi, un  giorno,  mi  recai a  raccogliere le spighe  di grano  maturo. Durante la sgranatura, osservavo che non un chicco soltanto fa la spiga , ma tutti insieme. Compresi che ogni altro sentimento è come il sottofondo al Tuo passaggio, da parte a parte, e che Tu presiedi ad ogni amore, ad ogni ricerca, ad ogni gemito di compagnia, ad ogni atto di fantasia. Ecco perché Ti scelgo. Ecco perché mi chiami.
  2. Dio vuole che tutti  si salvino. GIONA: Arda il tuo cuore per Colui che è morto e risorto per te! trascina verso il basso e  poi  l'altra che  mi attira verso l'alto. Quante volte mi ritrovo strattonato da  una parte e poi  dall'altra. Per  quanto opposte, queste due forze, hanno però una cosa in comune: la voglia di me, la brama di me... E mi sfibrano e mi spingono... sbattuto come scoglio tra onde furenti. .. finché non cedo o all'una o all'altra.L'uomo è peccatore, eppure Dio ha cura di lui. GIONA: Fatti sorreggere dalla Grazia!
    1. Quello che intendo è che non posso restare a metà,  fra le due rive, fra

    il bene e il male,  fra la vita e la morte, fra il nulla  e il tutto. Alla  fine, dopo che mi hanno sfinito e spossato, lasciano l'ultima parola a me. Devo collo­ carmi in  un dove, in un  perché. Non  sempre riesco a saltare totalmente  da una sola parte. E lì spendermi in perdita. Ma ho un'arma più potente della loro seduzione, per varcare quel muro  altissimo: interrogo la sete dentro me e inizio  a svelarmi a me stesso. Dio è lì ad aspettarmi!

    La fedeltà di Dio lascia liberi. GIONA: Rialzati tu che speri!

    1.  Non mi dispiace la carezza delle tempeste.  Non rinuncio a Per tutta la  mia vita mi ha tormentato l'abbandono. La solitudine ha sempre versato il suo sangue sul mio volto. Ho  visto spezzarsi le  vele del   mio vascello davanti ai  venti feroci dell'im­ possibile. Ho  visto altri correre e raggiungere. E,  io,  incatenato alla paura, davanti ad  ogni granello di  possibile gioia, subito, senza un perché, messo sempre in fuga dalla convinzione cieca che quel che vedevo non era stato creato anche per me.

    Il dono di sé, la relazione intima con il Geloso. GIONA: Disimpegnati col tuo io, per te puoi avere Dio!

    1. Un giorno il Signore arrivò  senza  che io Lo invocassi o lo cercassi.

    Sostò presso il mio affanno, sotto il tetto delle mie disperazioni. Lui si fermò a soffrire quel che io stavo soffrendo, a piangere le mie stesse lacrime, facen­domi dono della fonte , dove bevo e ho ancora sete.Dentro di me, io so che ci sono due forze opposte: quella che mi

    I santi nell'ultima  frontiera, la croce. GIONA: Saziati di cielo nel raggio che ti abbraccia!

    1. Il male è sempre a portata di mano. È un arco che  freme di

    scagliare la  sua freccia contro l'uomo. A  volte ci scivola dentro  le tasche con normalità. E ce  lo teniamo appeso al mazzo delle chiavi della vita, camuffato, tra le  tante, ma con una differenza. Il  male è  l'unica chiave che  chiude e che mai apre le  porte. Chi  ci guarirà quando la  cenere prenderà di  nuovo fuoco? Chi ci sarà lì a difen­ derci dalle sue fiamme?

     

    Anime madri. GIONA: Chinati sui feriti, bacia i piagati, sorreggi i dimenticati!

    1. I nostri occhi, quando sono aperti sul sogno di Dio vedono, non han­ no resistenze. Le nostre mani, quando seminano l'oltre di Dio nell'oggi del mondo, non sono mai  vuote. I nostri piedi, quando varcano il deserto della ricerca sincera, scoprono le tracce del "sì" del Signore. Perché siamo  fatti di luce e di promessa. Di chiamata e di libertà. E ogni volta che prendiamo pos­ sesso della bellezza nascosta, dietro le spoglie della nostra povertà, lì, tutte le volte, Dio si consegna a noi come Amore.

     

     

    I segni dell'andare.  GIONA: Genera nel tuo andare la le­tizia!

    1. Mi sono perso dentro il mio cuore. Ho scoperto di avere in me tante stanze, quante sono le esperienze che ho fatto finora. Ogni vissuto è diventato in me una stanza dove ho lottato, dove ho perso e dove ho vinto. Dove ho amici e nemici. Dove annego e poi  risalgo. Dove entrando ricordo e in altre vorrei dimenticare. In tutte quelle stanze io  sono al centro. In una penombra che sa  tutto di  me. A terra trovo sempre un chiodo. E' lì. Io  lo posso infliggere e fare con la sua violenza dei  miei fratelli altri crocifissi, o invece posso strap­parlo via dalla loro carne martoriata  e alleviarne il dolore.

     

     

    Un Dio tenerezza e legami. GIONA: Semina sorrisi, racco­gli i perduti!

    l O.  Le croci più  pesanti,  non  sono quelle  che portiamo,  ma  quelle che altri rifiutano e che ci buttano sulle spalle. Ogni croce rigettata è una  croce imposta  sull'innocente. Non  c'è croce che non  debba  essere portata.  Ogni croce ripudiata è una croce che si aggiunge su chi la croce già ce l ' ha.

  3. La visione del paradiso. GIONA: Entra nel cuore e intrecciati a Dio!
    1. L'amore più grande è quello che gode delle vertigini dell'im­ possibile. In quell'amore Dio  ci raccoglie feriti, laceri, percossi. L'a­ more è  l'ora della consegna di  noi stessi. È  l'ora per camminare sulle acque. L'ora per andare incontro al grido di Dio  che fa nascere tutta la  creazione. Se ami, alzati. .. va' e non temere.

     

    Degni di un nome. GIONA: Fuggi la sfiducia, presentati al

    Consolatore!

    1. Messa a nudo, l'anima, attirata da Dio, non vacilla  più nella sua fretta. Colpita  alle  sue  ali,  non  precipita.  Randellata dalle  tentazioni, si stringe ancora di più a Colui che la innamora. Dimentichiamo il presente, quando anticipiamo il domani. Non  conosciamo veramente la vita  finché la programmiamo. La speranza  è colei che trattiene  nel petto il segreto più grande: vivere in attesa di Colui che redime perché rimane.

     

     

    La misura della Sua presenza è la Sua assenza. GIONA: Non sentirti solo!

    1. Ho visto morire di fame, altri morire di freddo e di desolazio­ ne. Ma il mio cuore di pietra non si è ancora spezzato per come vor­ rei. Quante volte ho onorato il mio orgoglio più della compassione. Quante altre volte sono passato oltre chi  gemeva a terra senza nes­ suno, oltre quello sguardo muto che chiedeva la mia cura! E quante quelle volte non mi sono donato tutto a quanti non avevano niente da restituirmi, perché inginocchiato ad  adorare solo le mie necessi­ tà!  Segni d'amore non raccolti che  oggi  sono tutta la mia vita.

     

    Con la passione dell'Oltre. GIONA: Consegnati alle virtù, l'amore porta su!

    1. Ho raccolto più stelle nel sorriso delle piccole cose che nel riflesso del

    cielo in  mare.  Chinata  sui sospiri nascosti dei dimenticati dal mondo, ho compreso che il magnificat della  vita  non  è alla  portata  dei sapienti,  ma degli umili.

     

    I giorni del Non temere. GIONA:Afferrati alla divina gratuità!

    15. Ogni giorno Dio  inventa un luogo dove incontrarci, scende in un tempo dove ci  dà appuntamento.  Mi  sento viva ogni volta che scopro che  l'andare verso di Lui  è un fare ritorno a me stessa. Non c'è età  per sperperare tutto l'olio della fiducia. È un privilegio poter costruire sull'impossibile. Questo significa credere! Recupe­rare l'innocenza del  cuore. Rimettere il  senso del   nostro cercarci nella fasce del  volere di  Dio. Quante volte il timore di  offendere la Sua gratuità mi ha dato orientamento, preludio di  paradiso, scudo contro l'umana disfatta!

     

     

    Capaci di Dio. GIONA: Alzati, ora va...Dio è qua!

    1. Non possiamo scegliere di seguire il Signore, senza sentire trafitto il cuore dal Suo richiamo ad andare, lì dove cantare l'altro  è amarLo. Quan­do Lui tace, persevera, chiamaLo. Lui è solo impegnato a renderti  felice.
    2. COMPAGNIA TEATRALE "FACTUM EST"

 

2017

2

di Ylenia Fiorenza