UFFICIO NAZIONALE PER LA PASTORALE DELLE VOCAZIONI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

La tenerezza della sua presenza

La solitudine: uno dei drammi più diffusi e pervasivi del nostro tempo; essa è una delle ferite più profonde che molte persone, oggi, vivono e portano con sé. Nel nostro impegno di educatori, di accompagnatrici e accompagna­tori vocazionali, siamo chiamati spesso a curare le ferite di coloro che ci affidano la loro vita e il […]
31 Gennaio 2019

La solitudine: uno dei drammi più diffusi e pervasivi del nostro tempo; essa è una delle ferite più profonde che molte persone, oggi, vivono e portano con sé.

Nel nostro impegno di educatori, di accompagnatrici e accompagna­tori vocazionali, siamo chiamati spesso a curare le ferite di coloro che ci affidano la loro vita e il loro cuore; ma non possiamo fare questo, se Qualcuno non ha curato le ferite che ciascuno di noi porta dentro di sé.

Quali sono le nostre ferite? Le potremmo chiamare con molti nomi: alienazione, separazione, perdita, isolamento, solitudine; ecco, credo che la parola “solitudine” esprima, meglio di altre, quello che cia­scuno di noi può vivere e ciò di cui siamo chiamati a farci carico, nel cammino con gli altri.

Tuttavia, la solitudine è una ferita che può diventare una fonte inesauribile di auto comprensione; ma è necessario guardarsi con molta attenzione da coloro che promettono soddisfazione immediata e rapido sollievo.

2014

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di Nico dal Molin