«Sotto l’azzurro fitto del cielo / qualche
uccello di mare se ne va; / né sosta
mai: perché tutte le immagini portano
scritto: / “più in là”»
(E. Montale, Maestrale, in Ossi di seppia, 1925).
Il viaggio ha sempre affascinato l’uomo, è una metafora semplice e incisiva che vede la persona umana come essere dinamico, alla ricerca di orizzonti avvincenti e nuovi, anche
se ciò comporta rischi e pericoli di frontiere nuove da varcare.
Perché questa premessa?
Nella lettura di Evangelii gaudium, Papa Francesco condivide il suo sogno di Chiesa e tutto il percorso proposto può essere riletto con la metafora esistenziale di un cammino che costantemente
invita ad andare oltre…