Un tavolo di lavoro, la ricerca, il confronto, la condivisione, il desiderio di preparare insieme un'esperienza che lasciasse un segno di bene in tutti.
A chi ci rivolgiamo? Di chi vogliamo parlare?
Ci saranno gli educatori! Vorranno sentir dire dei giovani! I giovani così sfuggenti, così strani, così problematici.
Ma allora apriamo il Convegno ascoltando proprio loro: questi ragazzi di oggi!
È iniziata così la nostra avventura... La prima ora di lezione del giovedì: appuntamento settimanale con la versione di latino. Ma, prima di Tacito, una richiesta: «Ragazzi mi date una mano? In un convegno di educatori dei giovani, mi piacerebbe che raccontaste chi siete .
«Proff., figa! Non ci hanno mai chiesto una cosa così. Noi ci saremo». Il loro slancio, la loro generosità mi commuovono sempre. E siamo partiti. Punto cardine è stato incontrarci, in tanti modi: radunandoci in casa, in biblioteca, al parco, con pizza, biscotti, Coca-cola... attraverso mail, Whatsapp, Facebook... divertendoci con battute ed emoticons.