Rubrica di Antonio Genziani.
Lotto è tra i principali esponenti del Rinascimento veneziano del primo Cinquecento. Il suo carattere originale e il suo atteggiamento, che si opponeva alle idee e alle consuetudini correnti, lo portano a essere emarginato e schernito nella sua Venezia, dominata dalla pittura del Tiziano. Svolge la sua attività ai margini rispetto ai grandi centri artistici dell’epoca, tra la zona di Bergamo e le Marche, considerate di secondaria importanza. La sua storia d’artista incontra delusioni e sconfitte ma il suo stile personale, pieno di sofferenza, il suo sentimento tormentato, ma carico di compassione, lo rendono estremamente moderno. Un personaggio che non cede a compromessi, che segue la propria ispirazione rifiutando ogni imposizione a costo di condurre una vita modesta, piena di ristrettezze, ai limiti della povertà (in alcuni periodi è ospite di alcuni conventi domenicani), continuamente in cerca d’incarichi che possono soddisfare il suo linguaggio e di committenti in grado di riconoscere le sue qualità.