UFFICIO NAZIONALE PER LA PASTORALE DELLE VOCAZIONI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

La vocazione di perdersi

Editoriale: Nel ripensare l’evento  del Convegno  Nazionale 2017,  trovo  suggestivo ricorrere all’ icona  del “viaggio” attraverso un  affascinante romanzo che  lo  interpreta al  meglio:  On the road - Sulla strada. È un  romanzo autobiografico (1951) di Jack Kerouac, scrittore statunitense, che racconta una  serie di viaggi attraverso gli Stati Uniti e in particolare lungo  la […]
13 Giugno 2018

Editoriale:

Nel ripensare l’evento  del Convegno  Nazionale 2017,  trovo  suggestivo ricorrere all’ icona  del “viaggio” attraverso un  affascinante romanzo che  lo  interpreta al  meglio:  On the road - Sulla strada. È un  romanzo autobiografico (1951) di Jack Kerouac, scrittore statunitense, che racconta una  serie di viaggi attraverso gli Stati Uniti e in particolare lungo  la mitica Route  66.  È un  coast to coast da San Francisco   a  New  York  che  rappresenta  uno  dei più grandi  itinerari del pianeta.

In un dialogo tra Kerouac e l’amico che lo accompagna, Neal Cassady, si dice: «Dobbiamo andare e non  fermarci, finché  non  siamo arrivati». «Dove  andiamo? » - «Non  lo so, so solo che dobbiamo andare…». Anche  noi  abbiamo interiorizzato la consapevolezza di dover  andare, ma,  a differenza di Kerouac, ci è sembrato di avere anche le indicazioni giuste per sapere  “dove andare”.

Un   frammento  della   riflessione di José Tolentino Mendonça ha incrinato, forse, questa supposizione. Citando l’esperienza dell’esploratore geografo Franco  Michieli,  è stato posto  qualche interrogativo nel  nostro cuore.

«Nella esperienza di Michieli c'è un'espressione che può suonare  strana e insieme  ricca di suggestioni evocative: la vocazione di perdersi». È un in­ vito a rinunciare a carte, bussole e GPS  per  consegnarci, disarmati, all'avventura del  cammino, senza altri strumenti di navigazione se non l'osservazione del  sole e  delle stelle, e  soprattutto il  radicale affidarsi del  viaggiatore al  viaggio, lasciando che sia  il  cammino a rivelarsi e a guidare i suoi passi lungo il  percorso: un ritorno alla necessità intramontabile dell'esperienza.

«Nella grammatica degli esploratori- spiega Michieli -non sono i viag­giatori che vanno  in cerca delle strade, ma le strade che non  cessano diveni­re, sempre e di nuovo, incontro ai viaggiatori. È l'inversione del paradigma culturale  dominante. Ed è, ci permettiamo  di dirlo, la visione evangelica».

L'annuncio della tematica del  Sinodo 2018, "Giovani, fede e di­ scernimento vocazionale", rappresenta ora l'orizzonte di  riferimen­ to prossimo per questo viaggio.

Come non riandare con la  memoria e  con il  cuore a quanto di­ceva Papa Francesco, nella Veglia della GMG di Cracovia, la sera del 30  luglio 2016:

«Amici, Gesù è il Signore del rischio, è il Signore del sempre "oltre"».

E  nel Messaggio per la  54a  GMPV Papa Francesco  afferma: «I nostri giovani hanno il desiderio di scoprire il fascino sempre  attuale  della figura di Gesù, di lasciarsi interrogare e provocare dalle sue parole e dai suoi gesti e, infine, di sognare, grazie  a Lui,  una  vita pienamente umana, lieta di spendersi nell'amore». Il  nostro impegno è  di aiutarli ad  "andare oltre, sempre più in là", superando le resistenze e le paure di Giona, il profeta fuggiasco, che ritroviamo radicato in noi.

Andare oltre... per fare esperienza di  vita: una vita di  Risurre­zione, fatta di  semi e  di miracoli, di  argilla e  di  amore, di  attese  e di  compimenti; mostrata con tutto se  stessi e fiorita nella gioia (M. Mascheretti).

Alzati, va'  e non  temere! Gesù affida il compito della missione solo a chi  gli ha consegnato, senza remare o riserve, la propria esistenza.

Con una domanda ben piantata nel cuore: siamo esploratori che cercano il "sempre oltre" o semplici produttori di guide da viaggio per luoghi che non abbiamo visto?

 

2017

2

di Nico Dal Molin