Vocazioni N. 6 Novembre /Dicembre 2018 COMUNITA’ AUDACI E CREATIVE Editoriale Una chiesa audace e creativa Michele Gianola Dossier : COMUNITÀ AUDACI E CREATIVE Il discepolo amato e la testimonianza che resta Giuseppe De Virgilio Imparare dai giovani Dario Vivian Incontrare i giovani dove sono Alberto Gastaldi linguaggi della pastorale Elio Santaniello Rubriche il dono della […]
Nella Chiesa si avverte, oggi, l’urgenza di “accompagnatori” spirituali veri cercatori di Dio, capaci di relazioni di grande spessore culturale e morale, come anche di alto profilo spirituale, chiamati alla delicata missione di formatori.
La sfida del discernimento vocazionale, nell’accompagnamento dei giovani è il tema affrontato nello scorso
seminario sulla direzione spirituale del quale il presente numero della Rivista raccoglie alcuni contributi in
maniera sintetica e rielaborata. A tutti l’occasione per ripercorrere l’itinerario attraverso i punti salienti e gli snodi fondamentali (dall’editoriale)
Riconoscere, interpretare, scegliere sono i tre verbi che in Evangelii Gaudium riassumono l’essenza del discernimento vocazionale e che sono diventati la struttura portante del Documento preparatorio dell’ormai sempre più prossimo Sinodo dei Vescovi. In questo numero della rivista sono declinati secondo tre sostantivi che ne sottolineano alcuni aspetti: lo stupore, la pazienza, il coraggio.
“La vocazione è oggi la missione cristiana è per il presente”! Le conclusioni sono la parte più effimera della ricerca (M. Sclavi) e se ad un primo sguardo questa espressione può lasciarci qualche dubbio, pensandoci bene mi sembra invece vera anche per quanto riguarda la vocazione. Anche il pane di Dio è effimero – dura un giorno – è quotidiano perché serve per l’oggi…
La mancanza di futuro è la povertà più stringente che oggi affligge l’Italia e genera tanta rabbia e rancore in tanti giovani. C’è una via per passare dalla noia alla gioia? Dalla paura alla speranza? Dalla rabbia alla fiducia?
Ascoltare, discernere, accompagnare l’opera che lo Spirito ha già iniziato nel cuore dei giovani (e di tutti) assomiglia a un gioco di enigmistica: è come stare davanti alla propria vicenda e alla storia dell’altro come per unire i puntini (Giacomo Costa) in un tracciato ancora non del tutto chiaro, ma del quale si può intuire il senso, facendone memoria.
Il vero ascolto proviene dalla osservazione della realtà e dall’umiltà di non presumere di sapere. Possono vedere il cielo solo coloro che, avendo il coraggio di osservare e ascoltare, sanno andare controcorrente. Salendo… scendono. Scendendo… salgono.
“Ascolto dei sogni e coraggio di parole scomode”: è il tema suggestivo ed evocativo del Seminario sulla direzione spirituale, di cui questo numero di «Vocazioni» riporta gli Atti. Un’esperienza vissuta con lo sguardo rivolto a don Tonino Bello, uomo, prete, vescovo della terra del Salento che ci ha accolto. Abbiamo bisogno di coltivare un cuore docile, che si lascia ammaestrare e condurre, che sa abbandonarsi alla Parola del Signore.
«La parola comunità evoca tutto ciò di cui sentiamo il bisogno e che ci manca per sentirci fiduciosi, tranquilli e sicuri di noi»: così scrive il sociologo Zygmunt Bauman.
Il segreto del discernimento vocazionale, a cui il prossimo Sinodo del 2018 chiama tutta la Chiesa, è nel ritrovare il desiderio e lo slancio di essere comunità cristiane meno assopite, più credibili e ospitali, in grado di far percepire ai giovani che possono sentirsi a casa propria.