«Per ogni cosa c’è il suo momento, il suo
tempo per ogni faccenda sotto il cielo.
C’è un tempo per nascere e un tempo per
morire, un tempo per piantare e un tempo
per sradicare le piante» (Qo 3,1-11).
È un testo biblico ricco di saggezza
pragmatica e realista; esso procede
per polarità contrapposte ed è di una
assoluta attualità nell’aprire una finestra
importante di attenzione pastorale
sul tempo della esperienza e
della formazione universitaria.
Questo è un tempo di vita che si caratterizza
per una straordinaria ricchezza
di input culturali, relazionali
ed esperienziali, ma è anche esposto
ad atteggiamenti di individualismo
e dispersione, di confusione e istintività