Rubrica Colori
Quest'opera fa parte di un ciclo dedicato alle "Storie della Vergine" a sua volta parte del ciclo della scuola degli Albanesi. Per posizionare i personaggi intorno a Maria ed Elisabetta, il Carpaccio trae ispirazione da un mosaico che si trova nella cappella dei Mascoli nella basilica di San Marco a Venezia. A sinistra troviamo Giuseppe, accanto un uomo con la barba, al centro Maria ed Elisabetta, a destra Zaccaria.
L'opera narra l'incontro tra Maria ed Elisabetta. Dopo aver ricevuto l'annuncio dall'angelo, come riporta l'evangelista Luca, Maria si reca con molta fretta a visitare sua cugina Elisabetta forse per ave re conferma di ciò che le ha detto l'angelo; per noi il volto di Maria esprime il desiderio di annunciare il figlio Gesù che porta in grembo e lo manifesta in un abbraccio gioioso.
La visitazione è un evento che non riguarda solo la storia di queste due donne. In questa sua opera Carpaccio ha voluto rappresentare un "microcosmo", arricchendolo di personaggi e dettagli, riportando anche il paesaggio, l'architettura, la vegetazione della terra veneta del suo tempo. Colpisce la meticolosità del Carpaccio. L'opera, dai colori vivaci e brillanti, è ambientata in un'ampia spianata, in uno spazio profondo che, nella prospettiva, ci restituisce la bellezza della natura e l'eleganza degli edifici. Nel dipinto troviamo degli animali i cui significati simbolici si riferiscono alla vita di Maria di Nazaret.